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lunedì 4 aprile 2011

No allo sfratto di Atlantide, no alla deriva securitaria

LA MIA OPINIONE  

Vivo nel quartiere Santo Stefano, qui faccio attività civica e sono politicamente impegnata. Sono convinta che dalle piccole scelte e dai cambiamenti che si possono fare sul territorio, si possa dare un segnale. Ne sono ancora più convinta quando vedo che da qui, da "sotto casa", passano scelte che hanno una forte valenza simbolica, sociale e culturale. 
Una di queste scelte è quella della commissaria Cancellieri che a poco più di un mese da fine mandato decide di non rinnovare la convenzione alle associazioni Lgbt del Cassero di Porta Santo Stefano. E immagina diverse destinazioni.
Come persona e come candidata consigliera di quartiere esprimo convintamente l'opinione che questa scelta sia sbagliata nel metodo e nel merito. "Non non chiediamo di essere rappresentati, noi non chiediamo permessi, noi ci siamo e la nostra attività ha un valore pubblico", hanno detto le associazioni questo venerdì pomeriggio. Ne sono convinta anch'io e lo sostengo: riconoscere il valore pubblico delle tematiche affrontate dalle associazioni, la loro importanza per la rivitalizzazione del territorio, è il primo doveroso passo da fare.



LA CRONACA  

Ecco il mio resoconto dell'assemblea di venerdì pomeriggio per salvare Atlantide.

Atlantide rilancia: non ridarà le chiavi alla commissaria e chiama a raccolta in Piazza Nettuno associazioni e cittadini venerdì 8 aprile alle 18. Dieci giorni fa tramite raccomandata il Comune aveva informato le associazioni Lgbt che ormai da 15 anni animano il Cassero di Porta Santo Stefano che la convenzione del 2008 non sarebbe stata rinnovata per ragioni di ordine pubblico e aveva anche parlato di utilizzo dello spazio per promozione turistica, attività culturali e ambientali. Una decisione che finisce per escludere le associazioni Lgbt e che secondo Renato Busarello di Antagonismo gay è frutto di un’attività di dossieraggio: ai gruppi che animano il Cassero non è mai arrivata una multa, mai un verbale. Però, racconta Alessia di Smascheramenti, da due mesi c’era uno strano giro di vigili urbani che tenevano sott’occhio le attività. Perché prendere la decisione dello sfratto a meno di un mese e mezzo dalla restituzione delle chiavi della città alla politica? “Sarà forse un modo per fare il lavoro sporco al posto dei politici? Oppure una polpetta avvelenata lanciata al centrosinistra in campagna elettorale?”, si domanda uno dei frequentatori di Atlantide pochi minuti prima che cominci l’assemblea delle 18,30 alle Scuderie, convocata per rivendicare lo spazio di incontro a Santo Stefano. La sinistra però ha dato finora una risposta uniforme: a difesa di Atlantide si sono schierati Franco Grillini per Idv, Cathy La Torre di Sel, Roberto Sconciaforni di Fds. Virginio Merola, candidato sindaco del centrosinistra, ha chiesto alla commissaria di congelare la convenzione e far parlare poi la politica. E Sergio Lo Giudice, Pd, parla dello sfratto come di una scelta incomprensibile, così come lo è la diversa destinazione prevista dal commissario per lo spazio. “Eppure nel 2008 l’amministrazione aveva individuato le realtà di Atlantide come portatrici di tematiche e attività degne di attenzione pubblica. Per quali motivi oggi quella scelta va archiviata?”.




Più di duecento persone hanno risposto all’invito delle associazioni questo venerdì pomeriggio, per dire il loro no allo sfratto. E per rilanciare la questione degli spazi sociali a Bologna. “Siamo al punto più basso del degrado della vita pubblica in città, la deriva securitaria è in corso già da dieci anni, il nostro vuol essere un tassello di un percorso comune”, è la sfida di Renato Busarello e della rete che sta sostenendo Atlantide. Una sfida che, dice l’assemblea, non riguarda solo il Cassero di Santo Stefano. “C’è un attacco pesante ai beni comuni delle donne, sono stati depotenziati i consultori e gli asili nido da quando c’è la Cancellieri, non è un caso”, racconta Sandra di Armonie, che a sua volta dopo anni di attività nel quartiere Savena aveva rischiato di perdere gli spazi nell’epoca del commissario. “Togliere questi spazi significa tentare di allineare le soggettività scomode alla norma e di cancellarle”, incalza Cathy La Torre, presente all’appello. E Sergio Lo Giudice parla di demolizione dei diritti civili: “Capisco che per gli standard di questo Paese far rientrare questi diritti nella normale amministrazione sarebbe fantascienza, ma  con la commissaria è in atto una demolizione: congelato l’ufficio del garante delle persone private della libertà personale, sospesa l’attivazione del registro già deliberato del testamento biologico, smantellato l’ufficio politiche per le differenze con annesso servizio contro le discriminaz Lgbt. E adesso viene chiuso uno spazio di socialità gestito da collettivi omosessuali”. Le associazioni e i collettivi però reagiscono facendo rete: Luca di Vag61 parla di attacco agli spazi sociali e come lui Bartleby, Cassero, Lazzaretto, Xm24, Donne in nero, Armonie, Sexyshock e parecchi altri offrono solidarietà, spazi, lotta comune. “Dopo una brutta ferita si protesta, ma poi si rischia di assuefarsi”, dice Nico al microfono, “però stiamo attenti, qui tira una brutta aria”. Il portale web dell’amministrazione comunale, Iperbole, recita ancora: “Il Comune di Bologna è stato il primo in Italia ad assegnare una sede pubblica, il Cassero di Porta Saragozza, ad un collettivo omosessuale, il 28 giugno 1982”. E in risposta agli ultimi avvenimenti i sostenitori di Atlantide rispondono con uno slogan: “Non ci cancellerai, Cancellieri!”.

Il link al mio articolo sul Fatto Quotidiano




6 commenti:

  1. Molto bene! Nelle istituzioni servono persone come te! Il 15 maggio in quartiere voterò per te.
    In bocca al lupo
    Davide

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  2. Crepi il lupo e grazie a te Davide per la fiducia!

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  3. Brava Franci...le scelte della Commissaria hanno dimostrato ancora una volta che la POLITICA è un bene imprescindibile...
    Gabri

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  4. Tu che vivi nel quartiere Santo Stefano e ci fai attività, di giorno negli ultimi anni quando hai visto l'Atlantide con le serrande alzate?

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  5. Ho visto poche altre attività con le serrande alzate di notte...

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  6. Per anonimo da un anonimo: certo che di giorno, generalmente, vedi le serrande abbassate! Atlantide si regge sul lavoro volontario di chi la frequenta, e di giorno lavora o studia. Insomma, non è una "bottega" e nessuno ci vive (o specula...) sopra.

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